Questa vettura, con numero di telaio DB6/2420/R, è stata prodotta a Newport Pagnell e venduta nell'ottobre 1967 direttamente dalla Aston Martin Lagonda Limited, con numero di licenza UPP888E, a un cliente di Londra SW3. Il foglio di costruzione mostra tutte le caratteristiche originali, tra cui il motore a sei cilindri progettato da Tadek Marek nella versione Vantage, numero di motore 400/2456/V, che raggiungeva 325 CV erogati attraverso il cambio manuale a cinque marce ZF, rendendola di fatto l'auto stradale più veloce della sua epoca.
Ci risulta che l'auto abbia avuto tre proprietari, essendo stata tenuta da una famiglia del Northamptonshire dalla metà degli anni '80 fino al 2006 e revisionata da Desmond Smail di Olney. L'attuale proprietario ha acquistato la vettura nel 2006.
Tra il 2006 e il 2009 l'auto è stata sottoposta a un'ampia ricostruzione con l'obiettivo di riportarla alle condizioni originali e poi a quelle da concorso. In collaborazione con Martyn Collins, tutto è stato riportato al metallo nudo con una rielaborazione completa della carrozzeria, fino all'ultimo rivetto, tutte le parti di base sono state verniciate a polvere e sigillate. Il motore, la trasmissione e l'asse posteriore sono stati ricondizionati. L'intero processo ha richiesto quasi tre anni e molte migliaia di ore di lavoro.
Il colore grigio Cumberland è stato scelto in combinazione con la pelle Dubonnet per i sedili e i rivestimenti. La pelle e i rivestimenti sono stati completati dagli esperti Suffolk e Turley di Coventry.
L'auto ha partecipato al suo primo evento concorsuale nel 2010 e ha fatto carriera vincendo l'Autumn Concours Detat 2011, il Portman Trophy per la migliore classe a sei cilindri di Newport Pagnell. L'auto ha vinto il miglior restauro di una Aston Martin del dopoguerra - il prestigioso John Wyer Trophy nel gennaio 2012. L'auto è in condizioni impeccabili e sarà il fiore all'occhiello di qualsiasi collezione.
Il culmine della lunga serie di berline sportive a sei cilindri "DB" di Aston Martin e quindi considerata da molti l'ultima delle "vere" Aston Martin, la DB6 fu introdotta nel 1965, aggiornando essenzialmente la DB5, sebbene fosse riconoscibilmente legata alla DB4 in stile Touring del 1958. L'obiettivo principale della progettazione era un maggiore spazio per le gambe posteriori e un miglioramento dell'aerodinamica, ottenuto grazie all'aumento del passo e a un ampio restyling che comprendeva un parabrezza più arcuato, una linea del tetto leggermente rialzata, finestrini posteriori ridisegnati e uno spoiler di coda che migliorava la stabilità alle alte velocità. Il labbro di coda dimezza la portanza aerodinamica alla massima velocità e porta con sé un maggiore spazio per la testa e per i bagagli", come riportato dalla rivista Motor, che ha anche concluso che la DB6 è una delle auto sportive più raffinate che abbia mai provato. La vettura beneficiò anche dell'uso del servosterzo per la prima volta e dei freni servoassistiti di serie.
