Volvo P 1800 in vendita

Anche se si potrebbe obiettare che questa Volvo assomiglia di più a una Aston Martin, la P1800 è una delle svedesi più iconiche ad arrivare nel mondo delle auto d'epoca. La Volvo P1800 è stata introdotta nel 1961 come coupé sportiva a trazione posteriore, commercializzata più che altro come auto da turismo. Il veicolo ha preso piede e ora è ben noto per la classe a cui assomiglia.

Come già detto, a prima vista l'auto non assomiglia a nessun'altra Volvo che si possa immaginare. L'abitacolo piccolo, le due porte e le cosiddette "ali" britanniche sulla parte anteriore dell'auto dicono già che questa svedese potrebbe avere un po' di sangue reale.

Il design stranamente grandioso di quest'auto è frutto dell'idea di Helmer Peterson, consulente ingegneristico di Volvo, e di suo figlio Pelle. Hanno deciso di combinare il suo lavoro con quello del designer e carrozziere italiano Pietro Frua. Lo studio di Frua era una filiale di un'altra prestigiosa azienda italiana: Ghia. Il primo tentativo fu il prototipo P958-X1 del 1957, costruito a mano e guidato da Helmer Petterson fino alla sede della Karmann. All'epoca, però, il cliente principale era la Volkswagen, che vietò alla Karmann di occuparsi del nuovo arrivato svedese.

La vettura fu presentata per la prima volta al Salone dell'Automobile di Bruxelles del 1960, dove la stampa le dedicò molta attenzione. La P1800 iniziò la produzione con un'azienda di nome Jensen e ne utilizzò gli stabilimenti.

Nel 1961 la vettura raggiunse i suoi primi proprietari. All'inizio, la P1800 aveva un motore 1.8 che produceva 100 cavalli ed era azionato da un cambio manuale M40 e portava l'auto a una velocità massima di 120 miglia orarie. Col tempo il contratto con Jensen si interruppe e fu avviata una nuova linea di produzione in Svezia. Da qui il nome 1800S (Sverige). Il motore 4 cilindri in linea fu potenziato nel 1966 fino a 115 cavalli e nel 1969 fu sostituito da un motore da 2 litri che forniva alla vettura 118 cavalli.

Nel 1970 arrivò un modello ancora più recente: la 1800E, che ora montava l'iniezione Bosh D e permetteva al motore di produrre ancora di più: 130 cavalli e di passare da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi. Nel 1970, la 1800E monta freni a disco su tutte e quattro le ruote, che in precedenza erano solo su quelle anteriori.

Ora Volvo è ben nota per le sue berline, soprattutto per il numero di esemplari prodotti nel XXI secolo. Tuttavia, Volvo non sarebbe Volvo se non trasformasse la sua auto sportiva in una station wagon. È così che nel 1972 nacque la 1800ES. Una station wagon a due porte con un portellone posteriore completamente in vetro che ha influenzato il design di molte auto Volvo del futuro. Il motore della 1800ES fu ridotto a 125 cavalli, ma ciò non influì sul fatto che nei due anni di produzione furono prodotti più di 8 mila modelli. La coupé, invece, si vendette meglio: ne furono prodotte più di 39 mila unità. Questi numeri erano piuttosto buoni per Volvo, dato che il predecessore P1900 aveva venduto solo 68 unità in un anno.

Sarebbe un peccato non menzionare la serie televisiva che rese la Volvo una delle principali star degli schermi televisivi di tutto il mondo. La serie televisiva britannica Il Santo aveva come protagonista il personaggio interpretato da Roger Moore, che guidava l'iconica P1800. Era un momento raro in cui l'auto del protagonista apparteneva anche all'attore che in seguito avrebbe interpretato un altro iconico agente di spionaggio: James Bond.

Un altro fatto che dimostra l'affidabilità della Volvo P1800 è il record mondiale del Guinness che quest'auto detiene per il più alto chilometraggio. L'auto è di proprietà di Irv Gordon e nel 2013 ha superato i 3 milioni di chilometri in Alaska. Vale a dire 4,83 milioni di chilometri.

Un altro fatto ben noto ai proprietari di Volvo è il numero di club che esistono solo per le Volvo. Esiste un club speciale dedicato esclusivamente alle Volvo P1800. Non c'è da stupirsi, dato che l'auto è ormai piuttosto vecchia e ha accumulato un gran numero di fan solo grazie alla serie televisiva.